Perchè parlare del deposito cauzionale per l’elettricità e il gas metano? Sicuramente è un argomento che interessa a pochi ma chiunque può incappare in una ragnatela burocratica simile e con trattando questo argomento voglio cercare di spiegare come uscirne. Parte dalla mia esperienza personale, fatta di ottusità burocratiche messe in campo da ottusi dipendenti pubblici, che oltre alla loro ottusità hanno dalla loro anche tanta ignoranza con l’arroganza che ne deriva. Allora, cominciamo dall’inizio.
Circa 20 anni fa attivo un contratto per la fornitura domestica di gas metano, pagando tutte le somme connesse, compreso il deposito cauzionale. Circa 10 anni fa cambio casa ed attivo una nuova fornitura chiudendo la vecchia. In questo caso la vecchia somma versata sarebbe dovuta valere come garanzia per la nuova utenza, ma così non è per cui, per avere subito la fornitura, la verso nuovamente aspettandomi la restituzione della vecchia che a tutt’oggi non mi viene corrisposta, per motivi a me ancora sconosciuti. Quest’anno mi trasferisco nuovamente e mi viene attivata una nuova fornitura contestualmente alla chiusura della vecchia. Anche in questo caso mi viene richiesta la somma a garanzia dei futuri pagamenti. Anche in questa occasione non mi viene però restituito quanto già versato (preciso che i contratti sono sempre con la stessa società) ma questa volta mi indispettisco e decido di non versarla. Vengo invitato tramite raccomandata a versare quanto richiesto pena il distacco dell’utenza. Rispondo che, premesso che in 20 anni sono sempre stato un “buon pagatore” (termine utilizzato dalla normativa vigente per chi paga regolarmente le fatture emesse per i consumi), non ho intenzione di versare la somma richiestami in quanto la società è già in possesso di ben 2 miei depositi, ma impegnandomi a versarla qualora mi venissero restituiti i precedenti. Ancora tramite raccomandata mi viene intimato di versare quanto richiesto altrimenti, antro 10 giorni, mi sarebbe stata disattivata la fornitura di gas metano e aggiungono che per ottenere la restituzione delle somme già versate avrei dovuto esibire copia del bollettino di pagamento. A questo punto, convinto delle mie ragioni e non potendo esibire copia di un bollettino di 20 anni or sono e comunque i versamenti in mio possesso indicano solo il totale della somma versata per l’allaccio della fornitura e non le singole voci, mi armo di pazienza e studio la normativa.
La soluzione è la direttiva nr.229 del 2001 dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), modificata con vari interventi successivi, che regola la miriade di contratti che le varie società stipulano con gli utenti finali. In tale direttiva l’AEEG stabilisce all’art.11 che la società può (e non deve) richiedere un deposito cauzionale o altre forme di garanzia (come l’addebito diretto). Stabilisce poi all’art.13 quali siano le somme massime richiedibili fissandole in €.25,00 per consumi fino a 500 mc annui, €75,00 per consumi fino a 5000 mc annui mentre per consumi superiori l’importo non può superare l’importo corrispondente ai consumi di una mensilità. Ma l’articolo che mi ha aiutato per il caso specifico è il nr.12, nel quale è stabilito che:
12.1 Il deposito cauzionale deve essere restituito non oltre 30 giorni dalla cessazione degli effetti del contratto di vendita, maggiorato degli interessi legali.
12.2 Al cliente non può essere sospesa la fornitura per un debito il cui valore sia inferiore o pari a quello del deposito cauzionale versato, ovvero a quello di un'equivalente forma di garanzia. In tal caso, l'esercente può trattenere la somma versata e fatturare nuovamente l'ammontare corrispondente al deposito cauzionale nella bolletta successiva.
12.3 Al momento della cessazione degli effetti del contratto di vendita, per ottenere la restituzione del deposito cauzionale, l'esercente non può richiedere al cliente di presentare alcun documento attestante l'avvenuto versamento.
Più chiaro di così. Quindi la società non può in nessun caso richiedermi la prova del versamento, in quanto se non fosse stato effettuato non sarebbe stata attivata la fornitura. Entro 30 giorni dalla cessazione del contratto tale somma deve essere restituita, maggiorata degli interessi legali maturati, ciò vuol dire che quando mi viene restituita devono essere conteggiati gli interessi legali maturati dal momento del versamento.
Tali norme sono identiche, seppur cambi il provvedimento dell’AEEG, per quanto riguarda l’energia elettrica.
Questo mi ha risolto il problema e ho anche avuto modo di insegnare qualcosa all’impiegato ottuso, che è rimasto ugualmente ottuso ed arrogante, ma almeno sa un articolo di Legge in più.
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salve ho letto il suo post, molto interessante. mi ritrovo più o meno come lei a combattere per il deposito cauzionale del gas metano! alla stipula del contratto ho versato in acconto 300euro, ad oggi dopo la chiusura definitiva e con tutte le bollette prontamente pagate,mi ritrovo una lettera con scritto restituzione deposito cauzionale di 250 euro!!!!chiamo per spiegazini e mi riferiscono che sull'acconto vanno calcolati gli interessi, dovuti secondo loro, perchè ho usufruito del servizio per 4anni.le sembra possibile e veritiero tutto ciò? da quel che ne sò non esiste iva sul deposito cauzionale....come devo comportarmi??grazie infinite Francesca
RispondiEliminaSinceramente non so cosa rispondere. Posso solo dire che io mi sono rivolto al call centre dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas, che mi ha invitato a presentare immediatamente un reclamo in quanto ravvisavano molte irregolarità da parte della società che erogava il gas, cosa che naturalmente ho fatto però.... già il solito però. Dopo poche settimane si presentavano da me alcuni operai che dovevano interrompere l'erogazione del servizio, rimuovendo addirittura il contatore, qualora non avessi provveduto, nel giro di pochi minuti, a versare il deposito richiesto o attivare l'addebito in conto corrente. Per motivi familiari ho dovuto attivare il RID e sulla base di questo dopo molti mesi L'AEEG mi rispondeva che non avevano rilevato alcuna irregolarità, dal momento che avevo effettuato l'addebito in banca. Grazie a chi è stato costituito e viene pagato per difendere i nostri diritti. Counque io continuo a rompere le scatole e le consiglio di farlo anche a lei, prima o poi qualcuno ci ascolterà. IN bocca al lupo.
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